Madre ed estranei: uno studio elettrofisiologico sull’analisi della voce nei neonati

In questo articolo molto interessante viene messo in luce il fatto che:

  • esistono delle aree cerebrali in cui viene analizzata la voce materna che sono diverse (addirittura nell’altro emisfero cerebrale) rispetto a quelle dove viene analizzata qualunque altra voce;
  • che la prosodia e la melodia della voce materna sono acquisiti, anche cognitivamente, prima della nascita;
  • che la voce materna è determinante per l’acquisizione del linguaggio.

Riassunto. Nel cervello adulto maturo, ci sono regioni selettive per l’analisi della voce che sono sintonizzate in modo particolare sulle voci famigliari. Attraverso l’impiego dell’elettrofisiologia e successive analisi, gli Autori hanno esaminato come i neonati elaborano la voce della propria madre rispetto a quella di un estraneo. I risultati suggeriscono che subito dopo la nascita, i neonati analizzano distintamente la voce della loro madre ad un livello preattentivo iniziale, successivamente la esaminano ad un livello presumibilmente cognitivo. I dati sperimentali hanno rivelato che l’esposizione alla voce materna attiva un’analisi precoce linguaggio-correlata, mentre la voce di un estraneo attiva risposte voce-correlate. Più tardivamente è stata osservata una risposta centrale, probabilmente motoria, che può riflettere un circuito innato uditivo-articolatorio. La particolarità del pattern di attivazione a dominanza sinistra insieme alla conseguente sostenuta maggiore attivazione centrale in risposta alla voce materna può fornire il primo indice neurofisiologico del ruolo preferenziale della voce materna nell’acquisizione del linguaggio.

Regioni che rispondono specificatamente alle voci sono riscontrabili bilateralmente, lungo il banco superiore del solco temporale con una predominanza di attivazione nell’emisfero DESTRO. […]

Queste aree specializzate nell’analisi della voce sono sintonizzate in modo particolare sulle voci familiari rispetto a quelle che non appartengono alla cerchia famigliare. I risultati suggeriscono che presto, dopo la nascita, i neonati processano la voce della loro madre più attivamente di quella di estranei e ciò avviene sia negli stadi precoci che in quelli più tardivi dell’analisi. Valutando l’intervallo di attivazione, hanno scoperto come la voce materna abbia specifici pattern di attivazione cerebrali. Inoltre, è stato visto che la voce materna viene analizzata precocemente preferenzialmente dal lobo temporale sinistro, prima di arrivare ad attivare le regioni centrali del destro.

Quando lo stimolo vocale sperimentale è stato la pronuncia della lettera “a”, l’attivazione del lobo temporale sinistro può suggerire che l’esposizione alla voce materna attivi la processazione di stimoli a connotazione linguistica. Per contro, la voce di un estraneo, attivava prevalentemente risposte a livello del lobo temporale destro a connotazione vocale (Belin et al 2002) e solo successivamente andava a stimolare le aree centrali del cervello destro. A ulteriore sostegno della presenza di aree cerebrali deputate all’analisi di voci famigliari, i risultati suggeriscono che questa sintonizzazione è funzionale dalla nascita o, al massimo, entro le prime 24 ore dopo il parto. […]

 Se l’acquisizione del linguaggio e della parola è dipendente dall’apprendimento e dall’ambiente, devono esserci sistemi neurali condivisi che sovrintendono la percezione e l’azione, in altre parole “sistemi mirror”. E’ noto che l’esposizione prenatale alla prosodia della Lingua Madre influenza la percezione dei neonati, Mampe et al. (2009) sono andati oltre dimostrando recentemente la tendenza dei bambini a pronunciare le loro prime parole con stili melodici simili a quelli percepiti prima della nascita. Ciò suggerisce non solo che i bambini memorizzano i principali pattern di intonazione della lingua che li circonda ma che sono anche in grado di riprodurli. […]

In conclusione, la singolarità del pattern di attivazione cerebrale a dominanza sinistra in risposta alla voce materna insieme con la conseguente maggiore attivazione delle aree centrali a destra può fornire la prima base neurofisiologica che l’acquisizione del linguaggio avvenga attraverso l’imitazione, un processo che sarebbe particolarmente legato alla particolare interazione mamma-figlio.

Titolo originale: Mother and Stranger: An Electrophysiological Study of Voice Processing in Newborns.

Beauchemin, M.; Gonzalez-Frankenberger, B.; Tremblay, J.; Vannasing, P.; Martinez-Montes, E.; Belin, P.; Beland, R.; Francoeur, D.; Carceller, A. M.; Wallois, F.; Lassonde, M. Cerebral Cortex. August 2011;21:1705-1711

Abstract. In the mature adult brain, there are voice selective regions that are especially tuned to familiar voices. Yet, little is known about how the infant’s brain treats such information. Here, we investigated, using electrophysiology and source analyses, how newborns process their mother’s voice compared with that of a stranger. Results suggest that, shortly after birth, newborns distinctly process their mother’s voice at an early preattentional level and at a later presumably cognitive level. Activation sources revealed that exposure to the maternal voice elicited early language-relevant processing, whereas the stranger’s voice elicited more voice-specific responses. A central probably motor response was also observed at a later time, which may reflect an innate auditory-articulatory loop. The singularity of left-dominant brain activation pattern together with its ensuing sustained greater central activation in response to the mother’s voice may provide the first neurophysiologic index of the preferential mother’s role in language acquisition.

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