Migliorare l’apprendimento

Perchè un bambino o uno studente dovrebbero intraprendere un training d’ascolto Audiopsicofonologico secondo il metodo Tomatis?

Durante e successivamente al training si osservano cambiamenti in 6 ambiti

Percezione prenatale del suono. Durante la fase passiva del training d’ascolto, ai bambini viene solitamente offerta una registrazione della voce della loro madre, nella quale sono state escluse le frequenze basse e medie, rendendola così irriconoscibile per il bambino. Questo nastro viene alternato con musica classica (tipicamente di Mozart e filtrata nello stesso modo) quest’ultima viene utilizzata per tutte le sessioni quando la voce materna non è disponibile.

Durante questa fase, osserviamo un aumento della produzione vocale e un maggiore desiderio da parte del bambino di comunicare, sia verbalmente sia in modo non verbale. Inoltre, aumentano le espressioni affettive del bambino e si note una maggiore predisposizione verso i legami.
Tomatis sostiene che la voce materna, modificata come descritto, riproduce l’ambiente sonoro del bambino durante la sua vita pre-natale e peri-natale. In breve, secondo Tomatis, le memorie sensoriali consentono al bambino di ‘tornare’ alla più primitiva radice dello sviluppo del linguaggio. Nonostante questa teoria rimanga controversa, è sorprendente osservare i miglioramenti nel comportamento comunicativo del bambino durante questa fase passiva, specialmente fra i bambini che mostrano i tipici sintomi autistici come distacco, isolamento, assenza di linguaggio comunicativo. Parimenti interessante è osservare che quando viene utilizzata la musica di Mozart filtrata nello stesso modo, si ottengono risultati sovrapponibili.


Ascolto ovvero la capacità attiva di tendere entrambe le orecchie e il corpo. I genitori e le altre figure di riferimento dei bambini sottoposti al training d’ascolto spesso osservano come i loro bambini abbiano cambiato la loro espressione facciale e il loro aspetto fisico. Si nota in particolare un aumento del contatto visivo ed una postura maggiormente eretta, specialmente a livello del collo e della porzione dorsale della schiena. Il viso diviene più espressivo e il bambino sembra essere più ‘in gamba’ più ‘presente’ e più ‘qui e ora’.

Questi risultati indicano un miglioramento delle capacità di ascolto del bambino. Come prima detto, l’ascolto è la capacità di sintonizzarsi specificatamente su ciò che una persona decide di udire, mentre allo stesso tempo, ‘esclude’ gli altri suoni. È stato anche sottolineato come l’ascolto coinvolga non soltanto la partecipazione attiva dell’orecchio, ma richieda la partecipazione di tutto il corpo: nell’ascolto, vediamo il contributo contemporaneo dei sistemi uditivo e vestibolare.


Tempo di processazione uditiva. Il tempo di risposta dei bambini quando devono iniziare a parlare è più breve rispetto a prima di iniziare training. Divengono anche maggiormente in grado di far fronte a comandi multipli. Ancora, il loro eloquio diviene meno esitante, meno contorto, meno ‘spezzettato’ e più pertinente.

Tallal (1976) ha dimostrato che bambini con problemi di apprendimento correlati al linguaggio dimostrano a volte un tempo di processamento uditivo lento. Questa evenienza venne descritta anche da Tomatis che incluse nel progetto del suo Orecchio Elettronico un meccanismo che consente di ritardare l’informazione sonora in uscita.


Chiarezza nella processazione uditiva. Durante il programma di ascolto molti bambini spontaneamente affermano di avere una migliore percezione uditiva: “Sento più chiaramente” o “Ora sento più suoni quando ascolto un brano musicale che già conosco”. Alcune volte questa chiarezza è espressa ad un livello cognitivo: “Penso con maggiore chiarezza”, o “la mia mente non è così annebbiata” o, come un padre commentò a proposito di suo figlio “la sua testa è uscita dalle nuvole”. La maggiore chiarezza percettiva aumenta, di conseguenza, la chiarezza e l’intelleggibilità dell’eloquio. Per esempio, le spiegazioni e le descrizioni dei bambini si fanno sempre più precise e pertinenti. Inoltre, si osserva un aumento del livello di coscienza uditiva e, quando legge a voce alta, il bambino diviene maggiormente in grado di auto-correggersi gli errori fonetici.

Una migliore processazione uditiva è uno degli indicatori di una migliore capacità di ascolto. A questo punto, i bambini possono beneficiare con maggiore efficacia degli interventi più tradizionali, come, per esempio, la logopedia, il tutoraggio o uno speciale programma educativo.


Interazione visuo-vestibolo-uditiva. Così come la musica induce movimenti corporei (come nella danza), così la stimolazione sonora evoca numerose reazioni a livello motorio e visuo-oculare. I cambiamenti sono spesso percepiti a livello di equilibrio e coordinazione, per esempio, nel nuotare, nel pattinare o nell’andare in bicicletta. Comunemente, nei bambini si osserva un maggiore senso del ritmo, una migliore coscienza spaziale e un incremento della programmazione motoria, particolarmente in coloro che tendono ad essere sgraziati e goffi. Inoltre una migliore capacità visuo-motoria viene riferita ed osservata anche in relazione alle performance sportive.

Nella lettura aumenta la capacità di decodifica, nella scrittura, si assiste ad un maggior controllo del gesto grafico per cui viene meglio mantenuto il rigo, e si ha un miglioramento della forma delle lettere e parole.


Effetto regolatore della stimolazione sonora. I bambini che manifestano un’ipersensibilità ai suoni, o che mostrano una reazione di difesa ad essere toccati, rispondono bene al training d’ascolto. La sensibilità sonora progressivamente diminuisce nel primo caso, mentre nel secondo i bambini divengono più tolleranti al contatto fisico.

Insieme ad una maggiore tolleranza sensoriale si assiste anche ad un miglioramento dell’autocontrollo nelle reazioni. Per esempio, tende a diminuire il malumore. Inoltre gli accessi di ira divengono meno frequenti e, quando avvengono, sono meno intensi. Ancora, ciò che scatena l’attacco d’ira diviene più evidente agli osservatori esterni, meno ‘a ciel sereno’.
Il livello di attività del bambino diviene più auto-regolato. I bambini ‘iper’ tendono a calmarsi e lo stato di irrequietezza cala. I bambini ‘ipo’, viceversa, tendono a divenire più ricchi di energia, più ‘in gamba’, ‘svegli’ e ‘pronti’, spesso con un corrispondente aumento della motivazione.


Concludendo

In base ai risultati ottenuti dalla ricerca e in oltre vent’anni di esperienza clinica nel proporre a bambini e ragazzi il training Audiopsicofonologico, credo che il valore di questo programma risieda prevalentemente nella sua capacità di ottimizzare la prontezza, la disponibilità e di rimuovere eventuali blocchi.
Parlando in ottica di sviluppo, si ‘prepara il substrato’ per i successivi stadi: comunicazione, linguaggio e apprendimento.
Di conseguenza, il training di ascolto dovrebbe idealmente essere consigliato come intervento iniziale: solo quanddo il sistema sensoriale sarà compiutamente preparato, il bambino potrà beneficiare pienamente – emozionalmente, socialmente, e accademicamente – di tutti gli altri tipi di intervento.