Ansia e stress – Joseph Le Doux

Una ventina di anni fa il neuroscienziato Joseph Le Doux, direttore del “Center for the Neuroscience of Fear and Anxiety” di New York ha evidenziato come il nostro cervello reagisce agli stimoli minacciosi. (LeDoux JE. Annu.Rev.Neurosci. 2000 Emotion circuits in the brain).  Osservando inizialmente il comportamento degli animali, Le Doux ha identificato due circuiti di risposta, che guidano anche il comportamento umano, e che coinvolgono l’amigdala: un nucleo situato nella profondità del lobo temporale del cervello. È ritenuta il centro di integrazione di processi neurologici superiori come le emozioni, in particolare la paura. È coinvolta anche nei sistemi della memoria emozionale, ed è attiva nel sistema di comparazione degli stimoli ricevuti con le esperienze passate.

Il secondo circuito, la “via alta” porta le informazioni sempre all’amigdala, ma passando per la corteccia uditiva, dove divengono coscienti, viene detta “lenta ed accurata” perché la velocità di elaborazione è decisamente più lenta – fra i 30 e i 40 millisecondi – ma ci consente di prendere coscienza di quello che sta succedendo.

Il primo circuito, la “via bassa” porta le informazioni direttamente dall’orecchio all’amigdala: è detta “rapida e grezza” perché le informazioni vengono analizzate velocemente – 12 millisecondi –, solo inconsciamente, per prendere una decisione circa la pericolosità o meno del suono in ingresso.

In altre parole la natura ha selezionato la nostra capacità di scappare di fronte a un pericolo, ancora prima di aver compreso di che cosa si tratti.

Ci sono due aspetti che vale la pena sottolineare:

  1. Lo stimolo minaccioso può essere anche un capufficio che urla continuamente, oppure i rumori del traffico, eccetera … non necessariamente solo una tigre che ci assale
  2. La risposta inconscia riguarda le emozioni, gli ormoni che vengono secreti e le risposte del sistema nervoso autonomo, quelle che comunemente vengono chiamate somatizzazioni: gastriti, coliti, eczemi, eccetera.

Il sistema nervoso autonomo non dà una valutazione di ciò che è giusto e ciò che è sbagliato; semplicemente interviene nella gestione del rischio e ricerca di sicurezza.

L’Audiopsicofonologia modula questi circuiti grazie all’orecchio elettronico che Alfred Tomatis definiva “SIMULATORE DI ASCOLTO NON CONDIZIONATO”. Esso “ritarda” la via bassa, dando così la possibilità – il tempo – alla via alta, di modificare coscientemente le risposte autonomiche inconsce. Offre la possibilità di liberarsi da reazioni fisiche, emotive e comportamentali che non sono (più) sane per noi.