“Metodo Tomatis contro tutti” nel trattamento degli acufeni

E’ stato ampiamente dimostrato ed accettato dalla comunità scientifica internazionale che il problema degli acufeni cronici, non conseguenti a trauma acustico, sia da ricercarsi nell’alterazione dei meccanismi di analisi del suono a livello della via acustica centrale. Essa comprende varie tappe in cui vengono analizzate alcune caratteristiche del suono che vengono poi inviate a diversi nuclei sottocorticali (non coscienti, ovvero prima che la parte cosciente riceva l’informazione) per raggiungere la corteccia uditiva primaria a livello del lobo temporale e da lì ripartire per le aree corticali associative uditive e non.
Vari studi hanno dimostrato come vi sia un’amplificazione della rappresentazione del suono che caratterizza l’acufene a livello della corteccia uditiva primaria e come si riscontri un’amplificazione dei collegamenti con le aree cerebrali che sono coinvolte nei processi dell’attenzione e, semplificando, dello stress, rispetto alle persone che non soffrono di acufeni.

Una volta escluse le cause del tinnito di pertinenza non otologica, gli strumenti terapeutici a disposizione non sono molti e, in ogni caso, nessuno definitivamente efficace.
Da una parte c’è la terapia farmacologica, dall’altra una serie di approcci sviluppatisi nell’ultima ventina d’anni, che si propongono di intervenire normalizzando la rappresentazione cerebrale delle frequenze dell’acufene.
Le più interessanti, a mio parere, sono di seguito elencate.
De Ridder, Vanneste e colleghi. Stimolazione vagale accoppiata al suono privato della frequenza dell’acufene. (Neuromodulation, 2013)
Pantev e colleghi. Plasticità indotta dalla musica e inibizione laterale a livello della corteccia uditiva come fondamento per il trattamento del tinnito tonale. (Frontiers in Systems Neuroscience, 2012)
Goldstein e colleghi. Terapia vibrazionale a frequenza ultra alta per conduzione ossea. (International Tinnitus Journal, 2005)
Jastreboff e colleghi. Tinnitus Retraining Therapy. (British Journal of Audiology, 1993)

L’Audiopsicofonologia, la disciplina fondata dal dr. Tomatis negli anni ’50 dello scorso secolo, è in grado di mettere in campo sostanzialmente tutti i succitati approcci terapeutici nel trattamento degli acufeni, senza farmaci e senza procedure mediche invasive.

Dopo un’attenta valutazione complessiva di tutti gli elementi che riguardano gli aspetti clinici ma anche psico-emotivi della singola persona, viene scelto l’approccio o gli approcci terapeutici più opportuni con risultati incoraggianti. La musica di Mozart e i canti gregoriani sono il tramite attraverso i quali, l’Orecchio Elettronico riesce ad instaurare un “dialogo” con le cortecce uditive in modo da “ridurle a miti consigli”. E, come si diceva, il metodo Tomatis, ha a disposizione più di un argomento da mettere in campo.

Al di là della provocazione espressa dal titolo un po’ altisonante di questo articolo, tanta ammirazione e gratitudine va a alle innovazioni tecnologiche e alle menti brillanti di tanti ricercatori che stanno consentendo di svelare sempre più i segreti degli acufeni nella speranza di trovare una soluzione in grado di sconfiggerli definitivamente.
Parimenti c’è una gran meraviglia nel constatare che le intuizioni e gli oltre 50 anni di osservazioni empiriche del dr. Alfred Tomatis e di chi pratica professionalmente il suo metodo, stanno sempre più trovando conferma nelle ricerche più all’avanguardia.

Per chi soffre di acufeni, un test permette di valutarne l’impatto nella vita quotidiana:

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