Una mappa corporea per le emozioni

Lauri Nummenmaa e i suoi colleghi hanno condotto un esperimento in cui hanno sottoposto 701 persone a parole, storie, immagini ed espressioni facciali a contenuto emotivo. Quindi hanno chiesto ai partecipanti di indicare su una sagoma di un corpo umano quali zone percepivano maggiormente “accese” in conseguenza dell’esperienza di ciascuno stimolo emotivo. Allo stesso modo dovevano segnalare le aree corporee non “risvegliate” dall’emozione.
L’analisi dei risultati ha mostrato una coerenza tale da consentire agli Autori di creare delle vere e proprie mappe corporee delle emozioni. Hanno inoltre potuto constatare la validità dei loro risultati attraverso le varie culture.

L’articolo si conclude con l’affermazione che le sensazioni emotive sono associate a precise mappe di sensazioni corporee che potrebbero essere il cuore della stessa esperienza emotiva. Da ciò deducono che i risultati siano a favore dei modelli che assumono che la somatosensazione e l’embodiment [rappresentazione incarnata] giochino un ruolo chiave nell’elaborazione delle emozioni.
Ancora, sostengono che rivelare le sensazioni corporee soggettive associate alle emozioni umane possa essere utile a comprendere meglio i disturbi dell’umore come la depressione e l’ansia che, infatti, sono associate ad un’alterazione dell’elaborazione emotiva, dell’attività del sistema nervoso autonomo, e della somatosensazione. Di conseguenza, i cambiamenti topografici delle sensazioni corporee evocate dalle emozioni possono quindi essere uno strumento di diagnosi per i disordini emotivi.

Diverse teorie cercano di ipotizzare come le emozioni prendano forma e come diventino coscienti. Allo stato attuale non vi è ancora un’interpretazione univoca, per quanto tutte le teorie siano concordi sul coinvolgimento del corpo: chi sostiene che la sensazione fisica preceda quella cosciente, chi sostiene viceversa e qualcuno sostiene perfino che il tutto avvenga contemporaneamente.
Nonostante non ci sia un’interpretazione univoca sulla teoria delle emozioni, quello che è certo è che oggigiorno il “linguaggio emotivo” è sempre più povero ed è sempre più difficile dare un nome al movimento che percepiamo dentro di noi. Il poter indicare semplicemente su una sagoma o direttamente sul proprio corpo dove il proprio sentire prende forma con maggiore intensità, trovo sia un’opportunità di grande utilità, sia da un punto di vista diagnostico, come ipotizzato dagli Autori, sia per conoscere meglio noi stessi.

Bodily maps of emotions
Nummenmaa L, Glerean E, Hari R, Hietanen JK. Proc Natl Acad Sci U S A. 2014 Jan 14;111(2)

Abstract. Emotions are often felt in the body, and somatosensory feedback has been proposed to trigger conscious emotional experiences. Here we reveal maps of bodily sensations associated with different emotions using a unique topographical self-report method. In five experiments, participants (n = 701) were shown two silhouettes of bodies alongside emotional words, stories, movies, or facial expressions. They were asked to color the bodily regions whose activity they felt increasing or decreasing while viewing each stimulus. Different emotions were consistently associated with statistically separable bodily sensation maps across experiments. These maps were concordant across West European and East Asian samples. Statistical classifiers distinguished emotion-specific activation maps accurately, confirming independence of topographies across emotions. We propose that emotions are represented in the somatosensory system as culturally universal categorical somatotopic maps. Perception of these emotion-triggered bodily changes may play a key role in generating consciously felt emotions.

Riassunto. Spesso le emozioni sono percepite nel corpo, ed è stato proposto che sia il feedback somatosensoriale a evocare le esperienze emotive coscienti. Qui riveliamo le mappe delle sensazioni fisiche associate alle differenti emozioni utilizzando un metodo topografico di auto-annotazione. In cinque esperimenti, ai partecipanti (n=701) sono state mostrate due silhouettes di corpi di fianco a parole, sotrie, film o espressioni facciali con contenuto emotivo. E’ stato chiesto loro di colorare le regioni del corpo che loro avvertivano aumentare o diminuire di attività osservando ogni diverso stimolo. Durante l’esperimento, le differenti emozioni sono state costantemente associate a mappe di sensazioni corporee caratteristiche in modo statisticamente significativo. Le mappe si sono rivelate essere concordi nei soggetti dell’Europa occidentale e dell’Asia orientale. I classificatori statistici hanno distinto accuratamente mappe di attivazione emozione-specifica, confermando l’indipendenza delle topografie nell’ambito delle emozioni. Noi proponiamo che le emozioni siano rappresentate nel sistema somatosensoriale come mappe categoriali somatotopiche culturalmente universali. La percezione di questi cambiamenti corporei evocati dalle emozioni potrebbe giocare un ruolo chiave nella genesi della percezione cosciente delle emozioni.

Significato. Le emozioni coordinano i nostri stati comportamentali e fisiologici sia durante gli eventi rilevanti per la nostra sopravvivenza sia durante le interazioni piacevoli. Nonostante spesso siamo consapevoli del nostro stato emotivo, come nel caso della rabbia o della felicità, i meccanismi che sostengono questa sensazione soggettiva non sono ancora stati chiariti. Abbiamo utilizzato uno strumento topografico di auto-annotazione per mettere in evidenza come i diversi stati emotivi siano associati a sensazioni corporeee distinte e culturalmente universali; queste sensazioni potrebbero essere alla base delle nostre esperienze emotive consce. Monitorare la topografia delle sensazioni corporee evocate dalle emozioni fornisce uno strumento unico per la ricerca sulle emozioni e potrebbe essere utilizzato come biomarker per i disordini emotivi.

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