Sensibilità fetale alle caratteristiche della voce e del linguaggio materno

Foto di Vicki Nunn da Pixabay

Le osservazioni dell studio qui discusso sono allineate con quanto è noto circa lo sviluppo del cervello e i postulati del funzionamento cerebrale perinatale.
Il periodo perinatale è il momento con la maggiore rapidità di formazione sinaptica nelle aree corticali sensoriali, motorie e associative. Werker e Tees (1999) hanno proposto un modello epigenetico di sviluppo del linguaggio che presuppone un’interazione fra l’espressione genetica dello sviluppo neurale e l’esperienza specie-specifica. Il loro modello si adatta all’emergente immagine dello sviluppo cerebrale dei mammiferi in generale e in particolare alla relazione fra la sinaptogenesi e la maturazione funzionale.
Inoltre, Greenough e colleghi propongono che i meccanismi di maturazione nel periodo perinatale, comprendano la transizione alle fasi di sviluppo ‘experience-expectant’ e ‘experience-dependent’.
La fase ‘experience-expectant‘ si pensa essere alla base dei fenomeni del periodo critico in cui stimoli ubiqui (per esempio le parole) dal mondo esterno sono necessari per l’adattamento dei circuiti neurali. I neuroni in eccesso vengono potati e, attraverso l’attrito dendritico, i circuiti nervosi vengono scolpiti e formati forgiando cambiamenti relativamente permanenti che possono servire da basi per costruzioni successive.
I processi ‘experience-dependent’ fanno riferimento all’immagazzinamento di informazioni ambientali che sono peculiari di ogni individuo; nuove connessioni sinaptiche vengono formate in risposta ad eventi e forniscono le informazioni che vengono conservate. Questo ultimo tipo di apprendimento è aperto a cambiamenti successivi.
Balaban (2006) sostiene che i processi di sviluppo fondono inseparabilmente queste due fasi e Graybiel (2004) ha suggerito che una funzione del circuito cortico-basale sia proprio quella di costruire rapprentazioni delle azioni esperienza-dipendenti.
I risultati dello studio, sostengono gli Autori, indicano che i circuiti cerebrali sensibili alle proprietà della voce materna e della lingua madre sono formati prima della nascita. Se siano relativamente permanenti o modificabili non è ancora noto. Essi ipotizzano che i fondamenti per l’acquisizione del linguaggio vengano gettati durante il periodo intra-uterino attraverso le esperienze sonore dall’interno, essenzialmente la voce materna, e dall’esterno dell’utero che plasmano i circuiti neurali.

Alfred Tomatis arrivò alle medesime conclusioni negli anni ’60 e ’70 del secolo scorso basandosi su osservazioni e su esperimenti più rudimentali, ma non meno ben costruiti per la tecnologia dell’epoca.

Per quanto a me noto, finora, nessuno ha indagato le caratteristiche vocali della voce materna così come viene realmente percepita dal feto, e gli esperimenti condotti fanno spesso riferimento agli effetti della voce materna proposta al nascituro da un nastro registrato, condizione completamente estranea a quella che si verifica naturalmente. In questo studio, però, gli Autori iniziano a porsi qualche domanda e a fornire qualche ipotesi in relazione al fatto che non tutti i risultati ottenuti sembrano essere coerenti con gli aspetti di familiarizzazione che si aspettavano, perciò speculano che “una spiegazione alternativa sia che il feto non risponda alla voce in sè e per sè ma alla qualità della voce materna che gli viene offerta in modo meno diretto grazie ad altoparlanti attraverso la parete addominale e il fluido amniotico, piuttosto che, come naturalmente accade, attraverso gli organi interni della madre.

Fetal sensitivity to properties of maternal speech and language.
Kisilevsky BS, Hains SM, Brown CA, Lee CT, Cowperthwaite B, Stutzman SS, Swansburg ML, Lee K, Xie X, Huang H, Ye HH, Zhang K, Wang Z.
Infant Behav Dev. 2009 Jan;32(1):59-71. doi: 10.1016/j.infbeh.2008.10.002. Epub 2008 Dec 5.

Abstract. Fetal speech and language abilities were examined in 104 low-risk fetuses at 33-41 weeks gestational age using a familiarization/novelty paradigm. Fetuses were familiarized with a tape recording of either their mother or a female stranger reading the same passage and subsequently presented with a novel speaker or language: Studies (1) & (2) the alternate voice, (3) the father’s voice, and (4) a female stranger speaking in native English or a foreign language (Mandarin); heart rate was recorded continuously. Data analyses revealed a novelty response to the mother’s voice and a novel foreign language. An offset response was observed following termination of the father’s and a female stranger’s voice. These findings provide evidence of fetal attention, memory, and learning of voices and language, indicating that newborn speech/language abilities have their origins before birth. They suggest that neural networks sensitive to properties of the mother’s voice and native-language speech are being formed.

Riassunto. Sono state valutate le capacità di parola e linguaggio in feti di 33-41 settimane di gestazione, a basso rischio, utilizzando un paradigma familiarità/originalità. Hanno creato familiarizzazione nei feti facendo loro ascoltare un nastro registrato con la voce materna oppure con la voce di un’altra donna che leggevano lo stesso passaggio, successivamente sono stati esposti ad un oratore o ad una lingua originale. Negli studi (1) e (2) sono state utilizzate la voce della madre in raffronto a quella di un’altra donna, nello studio (3) la voce di confronto è stata quella paterna e nello studio (4) è stata utilizzata la voce di una donna che parlava nella lingua madre (inglese) o in una lingua straniera (mandarino); durante la fase sperimentale è stato registrato in continuo il battito cardiaco fetale. L’analisi dei dati ha rivelato una risposta originale alla voce materna e ad una lingua straniera originale. Mentre una risposta di compenso è stata osservata al termine dell’ascolto della voce paterna o della voce di un’altra donna. Questi risultati forniscono l’evidenza dell’esistenza dell’attenzione fetale, della memoria, della capacità di apprendimento della parola e del linguaggio ad indicare che le capacità di parola/linguaggio del neonato hanno origine prima della nascita. Suggeriscono inoltre in epoca prenatale sono già formati i circuiti neurali sensibili alle caratteristiche della voce materna e della lingua madre.

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